Emanuele Della Valle

di Marisa Colibazzi

Che vadano sotto il nome di solidarietà o di beneficenza, poco cambia per la famiglia Della Valle e nulla toglie al fatto che nel loro Dna questi sono concetti fondanti e non conoscono confini. La prova? Il progetto ‘Soon Forward’, ‘Presto in avanti’, organizzazione no profit il cui slogan è ‘Siamo newyorkesi e non vogliamo andarcene’ che sta portando avanti dal 2019, Emanuele Della Valle (figlio di Diego) a New York.

L’ultima azione, in ordine di tempo, che Soon Forward ha avviato è la creazione di un mantello hi-tech per i senzatetto di New York.

L’hanno chiamato ‘Shield’ ed è, appunto, uno ‘scudo’ contro il freddo. Concepita dallo stilista italiano Moreno Ferrari (le cui creazioni coniugano l’utilità di un capo di abbigliamento alle necessità di strada), questa cappa è diventata parte del progetto Soon Forward. ‘I Capes sono un design singolare che si compone di due pezzi, varia nella sua funzionalità per fornire comfort, calore e protezione per la comunità dei senzatetto a New York City’ è la descrizione che compare su Instagram e pubblicata in occasione della esposizione dei pezzi unici disegnati da Moreno Ferrari per gli homeless humans di New York al 129 di Lafayette Street questa estate.

‘Il primo capo, – prosegue la descrizione -, un ibrido militare civile con capi dalla duplice funzione: da un lato, un tessuto militare camoufflage da indossare di giorno. Dall’altro, un Reflex ad alta visibilità per la notte. Ha un sistema di tasche orizzontali sul petto e due tasche verticali a scomparsa sui fianchi, una patta reflex regolatore con maschera all’interno e regolatore in vita. Il gilet giallo è realizzato in tessuto riflettente antipioggia, con imbottitura super antiurto. I pezzi hanno una imbottitura termica ad alta tecnologia che mantiene la temperatura corporea al suo calore naturale e offre comfort in inverno alla comunità dei senza tetto newyorkesi’.

L’obiettivo di Emanuele Della Valle e del suo team è di realizzare Shield in quantità sufficienti da poterli distribuire ai circa 10mila (tanti ne sono stati contati) clochard che hanno fatto dei vicoli, delle panchine, degli androni di palazzi, negozi e banche, dei tunnel di Penn Station, a Manhattan, la loro precaria dimora.

L’anno scorso, Soon Forward ha distribuito 250 Sheltersuit (abiti da rifugio) grazie al supporto della stilista della moda di lusso, Gabriele Hearst. Anche per questa iniziativa, Soon Forward ha stretto una partnership con Sheltersuit che progetta e produce capi che offrono un immediato riparo ai senza fissa dimora. In questo caso, il ‘cappotto’ è realizzato con materiali riciclabili, è estremamente caldo, può essere indossato durante il giorno, per poi trasformarsi facilmente in un sacco a pelo e, dopo l’uso, essere ripiegato come uno zaino.

Quest’anno, l’idea è stata sviluppata e perfezionata e sono nate le mantelle multifunzionali, progettate per resistere agli elementi del tempo. Al momento, ne sono state confezionate solo alcune decine di esemplari, da sperimentare durante l’inverno newyorkese. Per la realizzazione su più ampia scala, Della Valle junior guarda alla ‘sua’ Italia, alla tradizione manifatturiera del Made in Italy, al blasonato know how delle aziende del lusso e sogna che non una, ma più imprese possano mettersi insieme, in una sorta di Consorzio del Bene, per dare corpo al charitable project. ‘Vogliamo passeggiare per il nostro quartiere senza pericoli, sapendo che i nostri bambini possono giocare in sicurezza nei parchi – è l’intento dell’organizzazione no profit di Della Valle – e che i meno fortunati sono assistiti’.

‘Fare cose’ è il leit motiv dell’industriale calzaturiero Diego Della Valle nel riferirsi alle iniziative di solidarietà che come Gruppo Tod’s e come famiglia portano avanti, evidenziando la necessità (o meglio l’imperativo) di ‘agire’ piuttosto che fermarsi sempre al ‘dire’. E il suo primogenito, da New York (metropoli lontana anni luce sia in termini di distanza che di stili di vita, dalla piccola Casette d’Ete di Sant’Elpidio a Mare da dove è partito), sta seguendo il percorso tracciato dalla sua famiglia: ‘Ho visto molti dei miei familiari fare volontariato attivo – ha dichiarato alla rivista Vogue – anche quando di soldi ce n’erano pochi. Le mie nonne erano le prime a farlo e hanno inculcato il valore della buona volontà a molti di noi’. 

Da quando è stata fondato, Soon Forward con la sua rete di volontari ha distribuito 100mila pasti alla Bowery Mission (prende il nome della via della circoscrizione di Manhattan); sono stati condotti studi sui bagni pubblici parcheggiabili per i senza tetto e su una moneta di quartiere (Streetcoin) per i poveri e le piccole botteghe.

C’è anche un altro po’ di bella Italia accanto ai senzatetto che si muovono nella giungla dei disperati lungo le vie di New York: ci sono gli Angeli di Sant’Egidio, l’associazione italiana che ha una sua filiale nella metropoli i cui volontari, come racconta ‘Buone Notizie’ (inserto del Corriere della Sera), da 11 anni, due volte a settimana, si ritrovano in una chiesa armena, cucinano pasti che distribuiscono ai poveri di Penn Station. Insieme a loro, Soon Forward ha donato centinaia di Metrocard per i senzatetto per farli dormire in treno con meno rischi di violenze e lo stesso Emanuele Della Valle si è avventurato, come volontario di Sant’Egidio, nel cupo e fosco sottobosco fatto di gente invisibile, arrabbiata, violenta e pronta a lottare e sopraffare pur di sopravvivere, che popola le zone più oscure e insidiose della metropoli in cui il rampollo di Della Valle ha scelto di vivere con la sua famiglia. 

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