Scribacchina

marisa conf stampa ddv

      Nasco come ‘giornalista per caso’ e quando ho messo piede per la prima volta nella redazione di un quotidiano locale, non avevo idea di come fosse questo lavoro, non avrei saputo da dove cominciare. Io volevo insegnare e di buttarmi nel giornalismo non mi era mai passato per la testa.

      Mi avevano cercato loro e mi dissero che potevo provare, che bastava essere curiosa, guardare, osservare, capire cosa succedeva intorno a me. Mi spiegarono che se questo mestiere mi fosse entrato dentro, non sarei riuscita più a liberarmene: ‘Finita la giornata, chiuso il giornale che sarà in edicola dopo poche ore, dovrai già pensare a quello che devi scrivere domani. Comincerai a farlo abitualmente, e sarà sempre così, ogni giorno. Non riuscirai a farne a meno’.

      Lì per lì, ricordo che sorrisi a quell’immagine esagerata. Mi sono presto dovuta ricredere perché è accaduto davvero così. Da allora, sono passati oltre 20 anni in cui io vivo l’oggi pensando già al domani. La laurea in Lingue e Letterature straniere che, nei miei programmi doveva portarmi dietro una cattedra, è appesa in bella vista nello studio. La strada era tracciata. Non potevo deviare. Non volevo.

      Mi piace la vita della cronista, una vita da inventare ogni giorno, in cui non sai cos’è la noia e la monotonia perché non puoi mai programmare la giornata. E’ diventato uno stile di vita, per me e non mi saprei pensare in un altro posto.

      I capelli bianchi mi ricordano il trascorrere degli anni, mi suggeriscono di rallentare i ritmi frenetici e nevrotici che, in realtà, faccio un po’ fatica a reggere, ma il mio carattere mi dice che ho ancora voglia di mettermi in gioco, di sperimentare modi diversi di fare giornalismo, di farlo sul lavoro e per un mio divertimento.

      Fermacarta vuole essere come il taccuino di una scribacchina, zeppo di appunti, sconclusionati, appena abbozzati, a tratti illeggibili, in cui proverò a mettere un po’ di ordine per liberare le notizie che vi sono rimaste impigliate.

Marisa Colibazzi